Il presidente e la stampa ("Citizen Berlusconi" secondo L'Internazionale, "Le squame di Carlo Freccero" secondo me) di Andrea Cairola e Susan Gray

Credo (spero) sinceramente che, dopo vent'anni di presenza sulla scenatutti gli italiani (in una maniera o nell'altra, in quantità e modalità ovviamente differenti) siano a conoscenza della vicenda di Berlusconi, di tutte le contraddizioni, gli errori e gli orrori (...).
Questo documentario è vecchio (2003), in sette anni sono successe molte cose e, nonostante resti una valida testimonianza storica, c'è roba più recente.
La cosa davvero interessante (per quanto possa sembrar banale) è l'occasione di vedere-come-ci-vedono gli altri, e non sto parlando di politica. Parlo di camper-elettorali-con-manifestielettorali-attaccati-con-scotchdicarta da cui scendono ciccioni-condoppiomento-camiciaorribile-primiduebottonisbottonati-pelorossiccio che girano per mercati rionali elemosinando voti con penosi volantini, della pelle unta di quel viscidone di Carlo Freccero; dell'imbarazzante, agghiacciante pronuncia inglese di Furio Colombo (e del fatto che lui non se ne renda conto, dato che avrebbe potuto parlare in italiano come molti altri intervistati), dell'arroganza (e dei capelli) di Marco Travaglio, dei quattro (4) giovanili trentenni di Sinistra Giovanile fuori dagli studi della RAI con le loro quattro (4) bandierine ed in mano un libretto titolato (rullo di tamburi...) "L'operato del governo" con (doppio rullo di tamburi...) le pagine bianche!
C'è di che (da) avere vergogna.

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