Vergogno

È davvero un cliché da ragazzini (e non) idioti tenere un blog in cui si commentano film senza averne alcun diritto. È stupido e inutile. È che noi della mia generazione siamo ormai abituati alla superficialità, all'abbozzo. È colpa di internet, più abbozzo di così. E non conta davvero un cazzo il fatto che sto cazzo di fantomatico "popolo del web" abbia votato al referendum, abbia votato Pisapia. Non sappiamo usare i modi verbali. Siamo degli idioti e non sappiamo un cazzo, abbiamo dei miti a dir poco squallidi e siamo gente triste, non fa sempre tutto brodo. Abbozzo, non posso fare altro. Non abbiamo nessuna speranza, andrà sempre peggio, dovremmo evitare di fare figli. Non è colpa di Berlusconi e nemmeno di chi lo vota, fanno bene, come fanno bene a votare la Lega, ci crediamo davvero così diversi? Siamo identici (ma non lo sono i partiti), tutto s'è ridotto al tifo, allo sport, alla moda, twetto il video di Scilipoti su Twitter. Fanculo, porccoddio, io non ci credo proprio per un cazzo. Internet sta rovinando la coscienza politica di una generazione, ci sta rendendo dei cazzo di ebeti che si credono liberati e illuminati. E leggiamo la merda che vomita Yoani Sánchez dal suo blog. Ma ci rimaniamo male quando scopriamo che la cyberlotta della coraggiosa Amina è una boiata. Non ho un'argomentazione, non ho coerenza, non vado a fondo in questi pensieri disarticolati, siamo fatti così. Non so neanche pensare, questo è solo un tentativo. Io voglio essere retrogrado, voglio essere reazionario. Voglio stare nelle università, nei centri sociali, nei circoli. Le cose non sono conciliabili, non sto parlando di luoghi. Voglio provare a non avere miti nati dopo il 1870. Voglio provare ad imitare i nostri genitori, che hanno perso, ma sono stati straordinari. Non voglio andare a vivere in collina coi cavalli. Voglio leggere tanti libri scritti prima del 1987 e qualcuno anche dopo. Voglio fare volantinaggio e attacchinaggio. 
Così, per cavarmi un po' di senso di colpa. 

Non sono pacifista

Anche perché non so cosa vuol dire. Però questo è bellissimo.

I will

E via, a leggere la Repubblica, l'Internazionale, nottate fuori dai bar a scambiarsi indignazione. "Il problema è il berlusconismo, è una vergogna, ah speriamo in Nichi, alla manifestazione pacifica, una vergogna, ma lui c'ha le televisioni, ha detto Travaglio che stavolta è quella buona, ah, ma io mi sono stancato, basta, vorrei del prosecco, firmiamo la petizione online, fico il video della Sora Cesira sul bungabunga, lui non è il mio presidente, mi iscrivo alla pagina di facebook, sono uscite nuove intercettazioni sul Fatto, che schifo, ha pure settant'anni, comunque il centrosinistra non ha fatto una legge sul conflitto di interessi, ah, ma infatti Di Pietro è l'unico che c'hai i coglioni, no, io preferisco Grillo, beh, ma vieni al No B. Day, il mio tweet di indignazione è stato ritwittato da centodieci persone".

Non so chi mi raccontò che sulle navi da carico, in tempi mediamente lontani, per risolvere il problema roditori, era praticata l'usanza di mettergli un chicco di pepe nel culo. Gli amici topi impazzivano letteralemente e cominciavano a sbranarsi l'un l'altro. Qualcosa del genere.

I cannoni di Navarone di Alistair MacLean

Petizione (non sono richieste firme)

Perché non tutto fa brodo e io non credo nella democrazia. Perché sicuramente fa figo, ma forse è meglio lascialo là. Perché scrivere "viva la figa" sull'Ultima cena forse è brutto, ma farlo su un casermone anni settanta è lecito. Perché da piccolo avevo un libro illustrato del Cavallino di fuoco e si sà, l'infanzia è un luogo sacro. Perché, ormai, va bene Pasolini che ve lo siete masticato e sputato (e vomitato) e calpestato all'infinito... Perché ci vuole umiltà, e se proprio non ci si riesce almeno ironia (o simpatia o giocosità-ah!).
Appendice: a ciascuno il suo:
1. Beati quelli che pur non avendo visto crederanno: "ANDATE A VEDERLI DAL VIVO E POI PARLATE GRANDISSIMI E POLITICISSIMI !"
2. E=mc2, spesso: "Spesso è facile giudicare male una cosa quando non si è in grado di comprenderla"
3. Orizzonti: "fino a poco fa credevo che l'alternative fosse solo marlene, verdena e afterhours.. mi sbagliavo ci sono grandi gruppi con troppa poca notorietà e con rispetto a quanto meriterebbero.. il teatro degli orrori sono un grande gruppo!"

Imprint di Takeshi Miike

Mi vergogno profondamente di esser venuto a conoscenza di questo genio visionario così tardi. Adesso mi siedo e bevo un caffè  ridimensionando il mio entusiasmo esteta e continuo...

Occhei. Forse ho esagerato, ma mi sono innamorato di questo sadico-perverso giapporegista (che è da tempo una figura di culto negli ambienti horror). Questo Imprint (film per la tivvù, credo) mi ha fatto pensare ad una perversa commistione (atmosferica) fra Blade Runner (davvero!) e Macbeth di Polanski, con un pizzico de Il nome della Rosa. Non me ne vogliate, sono impressioni sincere. Perché messe da parte torture con aghi, un numero imprecistato di feti gettati in un fiume (alla faccia(ona) del Ferrarone nostrano (qui in tutta la sua leggiadria)), e mani-che-sbucano-da-teste, la cosa davvero interessante e affascinante è l'atmosfera sulfurea che sprigiona questo film, la sua capacità di creare un immaginario, un mondo oltre le inquadrature e di fartelo percepire in maniera genuina, dalla prima sequenza sulla barchetta (non ho idea di come si chiamano), come certi film di fine anni Ottanta. Stasera tocca a Visitor Q, nella speranza di recuperare il tempo perduto.

Horroroni: May di Lucky McKee

Ahh. C'è una ragazzina disadattata, strabica, con una madre psicotica con tailleur rosa. Ovviamente diventerà una psicotica e accopperà un bel po' di persone (cinque?). Che stronzata, direte voi. Lo dico anche io. Non sprecate tempo con 'sta merda. Non so nemmeno se le pose darioargnetesche (vai!) delle vittime al momento della morte siano volute e, a dire il vero, non m'interessa. Scrivi psychological horror, leggi merda.

 

The Trotsky di Jacob Tierney

In preda alla commozione mi vedo costretto a riconoscere che questo è il film più sincero che ho visto in questo raggiante duemilaunidici. Qualche accenno di Rushmore all'inizio, visivamente medio, uditivamente (?) gradevole, sceneggiaturisticamente (tanto ormai...) comune, ma stupendo. Facili emozioni, sentimentalismi e cliché, è una commedia diosanto, cosa volete? Ma c'è un tizio che pensa di essere la reincarnazione di Lev Trockij! E lo è, diosanto! In Canada! E c'è un (idealistico) messaggio preciso veicolato con più sostanza di Ken Loach. Un teen-movie rivoluzionario! Fanculo a critici e cinefili, questo film da due soldi merita tutte le stelline e pallini che avete.

Uniche pecche l'articolo nel titolo e la scelta della locandina "ufficiale", ne ho viste di molto più fiche. Yeah!

"Are you my Stalin, Dwight?"

Il corpo delle donne di Lorella Zanardo

Una donna appesa in mutande affianco ad un prosciutto, anche lui in mutande.

Black Swan di Darren Aronofsky

Lo faccio davvero a malincuore, ma devo ammetterlo: Darren Aronofsky è un buon regista. Si era reso odioso con l'odioso Requiem for a dream, gioiello dell'accattivante fine a se stesso, vomito ignorante e bieco (non faccio considerazioni su π) e io l'ho sempre odiato, anche per le sue affinità con il mondo dell'hip hop. Poi, carico di pregiudizi, vidi The Wrestler e non riuscii a snobbarlo nonostante qualche pecca di faciloneria e, sopratutto, sperando fosse un caso isolato. Speravo male, e pensavo male anche riguardo Natalie Portman (ma non voglio certo stare a fare considerazioni sulle capacità attoriali, è roba da stronzi); ci ho provato, e qualche volta ci son pure stati dei frangenti protoparaculo, ma non me la sento di dir nulla di male riguardo a questo film.

Aggregatore notizie RSS http://www.wikio.it