Vergogno
I will
Non so chi mi raccontò che sulle navi da carico, in tempi mediamente lontani, per risolvere il problema roditori, era praticata l'usanza di mettergli un chicco di pepe nel culo. Gli amici topi impazzivano letteralemente e cominciavano a sbranarsi l'un l'altro. Qualcosa del genere.
Petizione (non sono richieste firme)
il 2/24/2011 10:55:00 AM 0 commenti
Etichette: dentiere voltanti, idioti, Italia, Majakovskij, Pasolini
Imprint di Takeshi Miike
Mi vergogno profondamente di esser venuto a conoscenza di questo genio visionario così tardi. Adesso mi siedo e bevo un caffè ridimensionando il mio entusiasmo esteta e continuo...
Occhei. Forse ho esagerato, ma mi sono innamorato di questo sadico-perverso giapporegista (che è da tempo una figura di culto negli ambienti horror). Questo Imprint (film per la tivvù, credo) mi ha fatto pensare ad una perversa commistione (atmosferica) fra Blade Runner (davvero!) e Macbeth di Polanski, con un pizzico de Il nome della Rosa. Non me ne vogliate, sono impressioni sincere. Perché messe da parte torture con aghi, un numero imprecistato di feti gettati in un fiume (alla faccia(ona) del Ferrarone nostrano (qui in tutta la sua leggiadria)), e mani-che-sbucano-da-teste, la cosa davvero interessante e affascinante è l'atmosfera sulfurea che sprigiona questo film, la sua capacità di creare un immaginario, un mondo oltre le inquadrature e di fartelo percepire in maniera genuina, dalla prima sequenza sulla barchetta (non ho idea di come si chiamano), come certi film di fine anni Ottanta. Stasera tocca a Visitor Q, nella speranza di recuperare il tempo perduto.
Horroroni: May di Lucky McKee
Ahh. C'è una ragazzina disadattata, strabica, con una madre psicotica con tailleur rosa. Ovviamente diventerà una psicotica e accopperà un bel po' di persone (cinque?). Che stronzata, direte voi. Lo dico anche io. Non sprecate tempo con 'sta merda. Non so nemmeno se le pose darioargnetesche (vai!) delle vittime al momento della morte siano volute e, a dire il vero, non m'interessa. Scrivi psychological horror, leggi merda.
The Trotsky di Jacob Tierney
In preda alla commozione mi vedo costretto a riconoscere che questo è il film più sincero che ho visto in questo raggiante duemilaunidici. Qualche accenno di Rushmore all'inizio, visivamente medio, uditivamente (?) gradevole, sceneggiaturisticamente (tanto ormai...) comune, ma stupendo. Facili emozioni, sentimentalismi e cliché, è una commedia diosanto, cosa volete? Ma c'è un tizio che pensa di essere la reincarnazione di Lev Trockij! E lo è, diosanto! In Canada! E c'è un (idealistico) messaggio preciso veicolato con più sostanza di Ken Loach. Un teen-movie rivoluzionario! Fanculo a critici e cinefili, questo film da due soldi merita tutte le stelline e pallini che avete.
Uniche pecche l'articolo nel titolo e la scelta della locandina "ufficiale", ne ho viste di molto più fiche. Yeah!
Black Swan di Darren Aronofsky
Lo faccio davvero a malincuore, ma devo ammetterlo: Darren Aronofsky è un buon regista. Si era reso odioso con l'odioso Requiem for a dream, gioiello dell'accattivante fine a se stesso, vomito ignorante e bieco (non faccio considerazioni su π) e io l'ho sempre odiato, anche per le sue affinità con il mondo dell'hip hop. Poi, carico di pregiudizi, vidi The Wrestler e non riuscii a snobbarlo nonostante qualche pecca di faciloneria e, sopratutto, sperando fosse un caso isolato. Speravo male, e pensavo male anche riguardo Natalie Portman (ma non voglio certo stare a fare considerazioni sulle capacità attoriali, è roba da stronzi); ci ho provato, e qualche volta ci son pure stati dei frangenti protoparaculo, ma non me la sento di dir nulla di male riguardo a questo film.
il 1/02/2011 11:54:00 AM 0 commenti
Etichette: ❋❋❋❋, 2010, Aronofsky, Black Swan, Natalie Portman, Stati Uniti