La ricostruzione dell'atrocità di quel tipo di lavoro è fedele (stando a quanto l'amica mi dice) ed è qualcosa che bisogna conoscere, ma forse ci sono altri modi, meno dolorosi. Tutta la vita davanti è uno scempio di tecnica, un collage di piccoli furti e banalità (il balletto all'inizio) costellato da bassi stratagemmi emozionanti quanto una seduta di pulizia del viso dall'estetista (la vecchietta a cui muore la nipote è sicuramente il più infimo). Non basta la tempra di Mastrandrea e la simpatia di Ghini, resta un film slavato, piatto e inutile, meglio leggersi il libro.
"E' strana, è laureata!"
Italia 2008, 117'
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