Control di Anton Corbijn


Era necessario girare un film su Ian Curtis? Bisognava farlo in bianco e nero (invece di cercare quegli stupendi colori dei video dei (veri) Joy Division live alla BBC)? Bisognava far cantare le canzoni a Sam Riley al posto di inserire le originali (e fargli fare un bel playback)?  Perché Corbijn non s'è limitato a fare il regista di video musicali?




A queste e ad altre domande non troverete risposta, né qui, né guardando questo ennesimo affresco-del-gruppo-icona. Come in tutti i film di questo genere la vita personale del protagonista si snoda parallela a quella del suo gruppo, in questo caso è come se le due parti si scontrassero (nel caso fossero scindibili): la storia di Ian Curtis "ragazzo-uomo" è piacevole e spesso toccante, peccato che per godersela si debba subire le scene "Ian leader dei Joy Division", girate seguendo il copione di mille e mille film di genere.


Adoro i Joy Division, ma non basta, questo film è semplicemente inutile, anche se con una colonna sonora così qualsiasi immagine in movimento riuscirebbe ad essere emozionante.
(I video di Corbijn mi han sempre fatto cacare).

UK, USA 2007 - 122'
Sam Riley, Samantha Morton, Alexandra Maria Lara, Joe Anderson

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