C’era bisogno di un film sull’eccidio di Monte Sole e c’era anche bisogno che fosse come questo: solido e lineare.
Come spesso accade in casi simili, ai fatti storici (meticolosamente ricostruiti) viene associata la vicenda personale di un bambino, e per quanto possa risultare scontato, funziona; la visione infantile semplifica e asciuga ogni concezione politica e stabilisce un contatto empatico incondizionato che trasporta lo spettatore in quel tempo, in quel luogo; cosa che accade anche grazie all’efficacissima fotografia che vi farà sembrare di respirare l’aria di collina, di sentire l’odore della terra, e sarete vicini a questi contadini (questa forza espressiva ricorda per molti versi quella de “l’albero degli zoccoli”) e vicini all’orrore, così lontano dalle menti della mia generazione.
Come spesso accade in casi simili, ai fatti storici (meticolosamente ricostruiti) viene associata la vicenda personale di un bambino, e per quanto possa risultare scontato, funziona; la visione infantile semplifica e asciuga ogni concezione politica e stabilisce un contatto empatico incondizionato che trasporta lo spettatore in quel tempo, in quel luogo; cosa che accade anche grazie all’efficacissima fotografia che vi farà sembrare di respirare l’aria di collina, di sentire l’odore della terra, e sarete vicini a questi contadini (questa forza espressiva ricorda per molti versi quella de “l’albero degli zoccoli”) e vicini all’orrore, così lontano dalle menti della mia generazione.
"Ma chi se ne frega della storia e di chi la fa? Diventano tutti importanti, chi ammazza e chi ruba ai poveretti. Che storia è questa?"
Italia 2009 - 117
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