Mediocre e goffo. Comincia come una mediocre black comedy (che definizione del cazzo), si trasforma in una mediocre storia d'amore e handicap con un piccolo intermezzo alt-love accompagnato da questa canzone (il cui ritornello sembra una canzone degli U2 cantata dal cantante dei Green Day in un momento di lutto o viceversa) scritta e performata dallo stesso (sensibilissimo) regista e baluardo dell'intero film. Via (!) infine una virata magistrale verso il drammaticissimo e serissimo finale mediocre. Da citare anche gli originalissimi pescetti rossi parlanti, vera chiave di lettura del capolavoro.
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